PIL FVG, stime positive anche per il 2018

Nel 2017 l’espansione dell’attività economica in Friuli Venezia Giulia, sospinta dal favorevole andamento delle esportazioni (+12,1%), si è consolidata e rafforzata rispetto agli anni precedenti. Secondo le stime di Prometeia, il Pil sarebbe aumentato del +1,6%, in misura leggermente superiore al dato nazionale, +1,5%.

Anche per il 2018 si prevede in regione una crescita del Pil del +1,6%, sostenuta dai contributi positivi dei consumi delle famiglie +1,4%, che continuano a beneficiare del miglioramento del mercato del lavoro, e degli investimenti, +4%.

Lo sviluppo dell’attività economica è guidato dall’industria, il cui valore aggiunto, dopo il +2,1% del 2017, è stimato crescere del +3,1% nell’anno in corso.

“Siamo un territorio particolarmente dinamico nel panorama nazionale – afferma Anna Mareschi Danieli, presidente di Confindustria Udine – e l’Italia è il secondo paese industriale d’Europa, nonostante pesanti deficit di competitività. Senza i quali, come ha sottolineato il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, saremmo i primi”.

“L’export del Friuli Venezia è cresciuto negli ultimi quattro anni – prosegue la presidente degli Industriali friulani - fino a raggiungere nel 2017 la cifra record di 14,8 miliardi, +12,2% rispetto al punto di massimo pre-crisi, registrato nel 2008 e già raggiunto nel 2016. Anche i recenti dati dell’export nel primo trimestre del 2018, rielaborati dall’Ufficio Studi di Confindustria Udine, sono incoraggianti, con la nostra provincia che raggiunge il miglior risultato del Triveneto, crescendo ancora a doppia cifra, più 10,4%. Un successo, dunque, che quest’anno, nonostante le incertezze nazionali e internazionali e il rallentamento di altri importanti player, potremmo quantomeno confermare, se non addirittura migliorare secondo le attuali stime”.

“L’industria – conclude Anna Mareschi Danieli – sta trascinando il Paese fuori dalla crisi e la manifattura è la locomotiva di questa risalita. L’importante è esserne consapevoli e mettere al centro del dibattito politico nazionale e locale la questione industriale. Impresa e lavoro sono le priorità per non perdere l’occasione di un consolidamento del quadro economico”.