“La ripresa c’è e si consolida. In una fase nella quale stiamo rialzando la testa dopo anni di sacrifici sarebbe una sciagura gettare tutto al vento”.
Soddisfazione per i dati dell’economia reale e preoccupazione per l’evoluzione degli scenari politici nazionali: è questo il sentiment di Anna Mareschi Danieli, presidente degli Industriali friulani.
L’indice della produzione dell’industria manifatturiera della Provincia di Udine, dopo aver chiuso il 2017 con un aumento medio annuo del 3%, sostenuto dalla domanda interna ed estera in ripresa, ha mostrato anche nel primo trimestre del 2018 un’intonazione positiva. Secondo l’indagine dell’Ufficio Studi di Confindustria Udine, nei primi tre mesi del 2018, infatti, la produzione industriale è cresciuta del +2,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e dell’1% rispetto al quarto trimestre del 2017.
“Il consolidamento della ripresa dell'attività produttiva – spiega Anna Mareschi Danieli - si traduce anche in una crescita diffusa della domanda interna e delle vendite all’estero (+1,5% la variazione tendenziale delle vendite totali). Pure il grado di utilizzazione degli impianti ha evidenziato, negli ultimi singoli trimestri, percentuali della capacità massima disponibile sempre crescenti per raggiungere l’84,5% nei primi 3 mesi di quest’anno, livello superiore anche all’83,5% rilevato nel quarto trimestre del 2017. Buoni segnali sono confermati dagli ordini, in aumento del 6% rispetto al quarto trimestre dello scorso anno e del 2,6% rispetto al primo trimestre del 2017. Anche la situazione sul mercato del lavoro si mantiene positiva. Nel primo trimestre l’occupazione è aumentata dell’1,8% rispetto al trimestre precedente”.
La scomposizione del dato della produzione industriale nei settori merceologici caratteristici che compongono la struttura industriale provinciale, evidenzia che la robusta ripresa nell’industria meccanica, cresciuta mediamente del +3,1% nel 2017, e siderurgica, +2,3% nel 2017, è proseguita anche nel I trimestre del 2018 segnando rispettivamente +2,8% e +3,6% nel confronto con lo stesso trimestre dello scorso anno.
Aumentati i volumi prodotti anche nei comparti alimentare (+2,3% la variazione tendenziale nel I trimestre), carta (+3,7%), chimica (+5%) e gomma e plastica (+5,7%).
L’industria del legno e dei mobili nel I trimestre registra una battuta di arresto e in provincia diminuisce la produzione complessiva del -1,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, interrompendo il trend positivo del 2017 che ha registrato una crescita media annua del +2,4%.
Permangono le difficoltà nel comparto delle calzature (-2,5%), mentre confortanti indicazioni provengono da quello dei materiali da costruzione.
Secondo le previsioni degli operatori, il livello dell’attività economica continuerà a migliorare nel corso del 2018, grazie al contributo ancora favorevole della domanda interna ed estera, ma i rischi legati agli scenari politici nazionali non lasciano indifferenti.
“Siamo molto preoccupati – conferma Anna Mareschi Danieli -, perché la crisi politica italiana, già di per sé fonte di pesante incertezza, sta scivolando pericolosamente sulla china di una crisi istituzionale grave e senza precedenti. Occorre, nel difficilissimo scenario che si è aperto, che si ritorni ad un severo esercizio di responsabilità: non ci possiamo permettere mesi di instabilità e di scontri sul piano interno e su quello europeo. Nell'inevitabile prospettiva elettorale che ci attende non ci si può muovere senza considerare l'interesse del paese e le condizioni dei nostri finanziatori”.
“Per Confindustria, lo ha ribadito il presidente Vincenzo Boccia alla nostra Assemblea generale del 23 maggio, il tema centrale è quello del lavoro: più occupazione e più inclusione dei giovani. Ma il lavoro ha bisogno di due precondizioni: crescita e meno debito. Il sistema delle imprese, inoltre, sa fin troppo bene che in un mondo nel quale deve competere con colossi come gli Stati Uniti e la Cina (che hanno rimesso al centro della propria agenda politica la questione industriale), la prospettiva europea – con tutti gli aggiustamenti necessari, per i quali potremmo e dovremmo impegnarci nelle sedi deputate anche in questi mesi – è per noi ineludibile”.
“Queste sono le nostre idee e le nostre proposte prioritarie per il Paese – conclude la presidente di Confindustria Udine - e le ribadiamo con assoluta convinzione mentre attorno a noi pare che si parli d’altro. Non entriamo nel merito del dibattito politico. Siamo assolutamente no partisan. Ma siamo altrettanto rispettosi delle istituzioni, a partire dal Presidente della Repubblica, che in questo delicato passaggio della vita democratica nazionale rappresenta un riferimento indiscutibile. Ci auguriamo, dunque, che non si scada in un conflitto tra istituzioni, perché famiglie e imprese ne pagherebbero le conseguenze”.