Il 16 febbraio, a Verona, si terranno le Assise Generali di Confindustria, uno straordinario appuntamento per il sistema delle imprese, che rappresenta un momento unico di condivisione e di proposta per definire un’idea di futuro dell’Italia. Saranno le imprese, con i loro valori, e gli imprenditori presenti a Verona a costruire un’Agenda di politica economica che Confindustria porterà all’attenzione delle forze politiche e dell’opinione pubblica per porre la questione industriale al centro della politica nazionale ed europea in vista degli imminenti appuntamenti elettorali. Anche Confindustria Udine sarà presente a Verona con una qualificata rappresentanza dei propri vertici e delle imprese associate.
“L’Italia – spiega Anna Mareschi Danieli, presidente di Confindustria Udine - è a un bivio. Se ai tempi delle Assise del 2011 l’obiettivo era superare la grande recessione, in queste Assise del 2018 abbiamo davanti due opzioni: tornare rapidamente indietro, senza che però si riesca ad attivare una rete di protezione sul Paese e in particolare sui titoli del nostro debito pubblico, o andare avanti e aspirare a diventare primo paese industriale d’Europa. Tornare indietro è un rischio concreto. Andare avanti una sfida affascinante”.
Cosa proporrà Confindustria al sistema paese?
“Confindustria non propone un libro dei sogni. Propone – continua la presidente dell’Associazione udinese degli imprenditori - un metodo che parta dagli obiettivi, vere e proprie missioni-Paese, individui gli strumenti, tenga conto delle risorse, valuti gli effetti, sappia modulare l’intensità degli interventi là dove più necessario, in un’ottica di politica economica unitaria per tutto il Paese. Non chiediamo più spesa pubblica, ma spesa migliore. Non vogliamo l’aumento del debito pubblico che scarichi ancora una volta gli oneri sul futuro”.
Le tre missioni-paese, dunque, sono: più lavoro, più crescita, meno debito pubblico. “Presenteremo a Verona obiettivi credibili – afferma Anna Mareschi Danieli -, basati su una serie di azioni: primo, non bisogna smontare le cose fatte in questi anni e che hanno dato effetti economici positivi. Ci sono politiche che hanno inciso sui fattori produttivi in modo trasversale ai settori economici e che hanno permesso di accelerare i processi di cambiamento. Queste politiche – principalmente Jobs Act, Industria 4.0, riforma fiscale, sostegno alla promozione delle imprese all’estero – vanno valutate per gli effetti che hanno generato, adattate per renderle più efficaci se necessario, ma non depotenziate per motivi ideologici. Secondo, è necessaria l’azione congiunta di tre attori: le imprese, che devono accelerare il cambiamento e diventare sempre più capaci di cogliere le opportunità della domanda mondiale; l’Europa, che deve essere motore di crescita economica, anche con strumenti diretti; la politica italiana, a tutti i livelli, che deve creare le condizioni migliori per investire, creare lavoro, fare crescita, ridurre il debito”.
Proprio per questo, l’azione si svilupperà su sei ambiti, che chiamano in causa appunto le imprese, l’Europa e la politica italiana. Sei ambiti che costituiranno l’oggetto della riflessione di altrettanti tavoli tematici nei quali saranno coinvolti i presenti alle Assise di Verona: Italia più semplice ed efficiente; prepararsi al futuro: scuola, formazione, inclusione giovani; un paese sostenibile: investimenti assicurazione sul futuro; l’impresa che cambia e si muove nel mondo; un fisco a supporto di investimenti e crescita; Europa miglior luogo per fare impresa.
“All’interno di ogni ambito – conclude la presidente di Confindustria Udine - declineremo le nostre proposte: alcune genereranno risorse – pubbliche, private e di provenienza comunitaria – che serviranno per finanziare investimenti in infrastrutture, capitale umano e ricerca; per premiare le imprese che creano lavoro, si innovano e vanno nel mondo; per rendere più semplice ed efficiente la mano pubblica”.