Vola l’export in provincia di Udine. La bilancia commerciale segna nei primi nove mesi del 2017 un saldo attivo pari a 1.602 milioni di euro, che deriva dalla differenza tra le esportazioni, pari a 4.027 milioni di euro, e le importazioni, per 2.425 milioni di euro
L’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confindustria Udine sui dati Istat, dunque, conferma la vocazione esportatrice della provincia udinese, cresciuta dell’8,4%, che contribuisce positivamente all’incremento dell’export regionale che registra un +4,1%
L’aumento delle importazioni, pari al 23,8%, è un indicatore che segnala a sua volta la ripresa delle attività, in quanto le importazioni concernono beni impiegati nelle lavorazioni dall’industria friulana (metallurgia +39,8%, prodotti chimici +50,4%, smaltimento rifiuti e recupero di materiali +55,5%).
“L’export della provincia di Udine – commenta Anna Mareschi Danieli, presidente di Confindustria Udine – cresce a una velocità doppia rispetto alla media regionale. E la provincia di Udine rappresenta il 38% dell’export complessivo del Friuli Venezia Giulia. Anche l’incremento delle importazioni di beni impiegati nelle lavorazioni dell’industria locale è un buon segnale perché conferma la ripresa delle attività, già attestata dai dati riferiti al terzo trimestre dell’anno. E’ il manifatturiero a trainare la crescita, considerato che l’indice della produzione industriale ha registrato un più 2,9% nei primi nove mesi dell’anno in corso. Un dato ben superiore al contestuale aumento del Pil, stimato in crescita dell’1,5 per cento”.La principale voce delle esportazioni è costituita dai prodotti della metallurgia, che rappresentano una quota pari al 28,7% delle esportazioni: le relative vendite all’estero sono salite del 40,1%, da 825.7 milioni di euro a 1.157,1.
Segue la voce macchinari, che segna un calo pari a –21%, da 1.004,7 milioni di euro a 793,2.
I prodotti in metallo, le cui esportazioni sono cresciute del 29,4%, da 293,5 milioni di euro a 379,9, rappresentano la terza voce dell’export.
La quarta voce è costituita dai mobili, che restano stabili a 335,8 a milioni di euro.
Seguono le apparecchiature elettriche, -3%, i prodotti alimentari, +11,3%, gli articoli in gomma e le materie plastiche, +6,5%, i prodotti chimici, +25,7%
Sul piano della distribuzione geografica delle esportazioni, si rafforza il mercato costituito dall’Unione europea, + 18,3%, da 2.304,1 milioni di euro a 2.726,9, che copre il 67,7% del totale delle esportazioni (in aumento dal 62% dell’anno precedente).
Le esportazioni verso l’area extra UE scendono dal 38 al 32,3% del totale, calando del 7,8%, da 1.410,2 milioni di euro a 1.300,7.
Il mercato tedesco si conferma il primo mercato di esportazione, passando dal 16,2 al 17,7% del totale, in ragione di un incremento delle esportazioni del 18,5%, da 601 milioni di euro a 712. Segue l’Austria, secondo mercato di esportazione, in crescita del 20,9%, da 321 milioni di euro a 388.
Quale terzo mercato di esportazione si colloca la Francia, in crescita del 3%, da 273 milioni di euro a 281.
Aumentano le esportazioni verso gli Stati Uniti, quarto mercato, +34%, da 201 a 269 milioni di euro. Seguono Slovenia, +38,3%, Spagna, +16,2% e Regno Unito, +8,5%.