Cooperazione internazionale: ora possono scendere in campo anche le imprese

Per la prima volta Confindustria Udine ha parlato di cooperazione internazionale e lo ha fatto organizzando a palazzo Torriani un convegno dal titolo: “Il ruolo etico delle imprese nella cooperazione internazionale” promosso con la partecipazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale - Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

 

Di cooperazione internazionale si è dibattuto in Confindustria Udine alla luce della nuova legge in materia, la n. 125 del 2014 (“Disciplina Generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo”), che ha assegnato anche alle imprese un ruolo di rilievo nell’ambito di progetti finanziati dalla cooperazione allo sviluppo, nonché da organismi ed istituzioni internazionali ed Unione europea, anche mediante la concessione di crediti agevolati per assicurare il finanziamento in quota capitale.

 

La presenza all’incontro di Grazia Sgarra, direttore Ufficio VIII dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, ha consentito pertanto alle aziende friulane interessate un primo diretto contatto con quello che, dal gennaio 2016, è diventato il punto di riferimento per realizzare progetti di cooperazione internazionale, tanto meglio se sviluppati in una logica di partenariato pubblico-privato.

 

Quattro sono le condizioni richieste per la partecipazione delle imprese a questi programmi: agire con modalità conforme allo sviluppo della solidarietà ai e nei Paesi in via di sviluppo, aderire agli standard comunemente adottati sulla responsabilità sociale e alle clausole ambientali, rispettare le norme sui diritti umani per gli investimenti internazionali, rispettare i principi di trasparenza e concorrenzialità.

 

La dottoressa Sgarra, nel suo intervento, ha provato a riassumere i motivi per cui le aziende farebbero bene a cogliere questa opportunità, tra questi la possibilità di testare l’imprese sui nuovi mercati (“Se si riesce a fare business in certi Paesi disagiati, lo si può fare ovunque”), di ampliare l’offerta produttiva e di migliorare la ‘reputazione’ aziendale.  

La direttrice dell’Agenzia ha altresì presentato in anteprima i contenuti dell’imminente Bando delle idee innovative per progetti di cooperazione internazionale (5 milioni di euro l’ammontare complessivo) rivolto a soggetti aventi finalità di lucro. Il bando prevede finanziamenti per un totale massimo di 200 mila euro nel triennio per singolo soggetto ed avrà una corsia di premialità preferenziale per partnership pubblico/private. Aree prioritarie saranno l’agricoltura e la sicurezza alimentare, la nutrizione, l’educazione, formazione e cultura, la sanità, i diritti sociali, equità e diseguaglianza. Riguarderà, in primis, le iniziative che si intendono promuovere in 22 Paesi disagiati in Africa Sub-Sahariana, Mediterraneo, Medio Oriente, Balcani, America Latina e Caraibi e Asia.

 

Sono seguite, quindi, le testimonianze di Massimiliano Fanni Canelles, presidente @uxilia Onlus e @uxilia Foundation, e di Piero Petrucco, socio fondatore e consigliere di Sudin Onlus.

 

Con sede a Cividale, @uxilia Onlus è nata nel 2003. Le sue attività umanitarie e sociali sono sostenute e finanziate dalla Fondazione @uxilia Art for Life, sorta nel 2014 con un capitale dotativo formato da un patrimonio in opere d’arte al fine di non immobilizzare risorse che potevano essere meglio impiegate per gli scopi della onlus.

Il presidente Canelles, che ha illustrato alcuni progetti avviati in Sri Lanka, Congo, Siria, ha rimarcato l’impegno della sua associazione a donare lavoro quale strumento di emancipazione e sostegno alle classi più deboli, le donne in particolare. “Costruiamo scuole, organizziamo corsi di formazione professionale, ma quello che più ci preme – ha aggiunto Canelles – è creare un percorso virtuoso di competenze che può portare le donne a capo delle istituzioni locali”.

 

Un esempio di cooperazione che coinvolge direttamente le imprese è stato invece portato dall’ingegner Piero Petrucco. La Sudin Onlus che lui presiede, i cui soci sono aziende e associazioni di categoria (tra cui Confindustria Udine), ha realizzato, tra l’altro, in Sudan, nel villaggio rurale di Bargel, il centro e la scuola professionale “Ireneo Dud”, frequentata da un centinaio di studenti (di cui un quarto donne) che hanno così l’opportunità di imparare l’abc di un mestiere. “In Sud Sudan – ha raccontato Petrucco – siamo arrivati quasi per caso con la mia impresa, la ICOP di Basiliano, nel 2006. Ci era stato richiesto dal Dipartimento italiano di Protezione Civile di costruire un ponte bailey a poca distanza dalla città di Yrol. Abbiamo poi pensato di costituire un branch locale di Icop, coinvolgendo lavoratori del posto, per la realizzazione di lavori infrastrutturali e civili. La nostra attività principale in Sud Sudan è la perforazione dei pozzi. Resta inteso che il 100% dei profitti della Icop sudanese vengono dirottati al sostentamento della scuola professionale”. Auspicio di chiusura dell’ingegner Petrucco. “E’ bene che siano incentivate le partnership tra imprese profit e no profit: ciascuno può portare il meglio del proprio mondo: da una parte, la professionalità e la concretezza delle imprese; dall’altra, il bagaglio culturale e sociale delle no profit”.