Più di 80 istituti di ricerca in Germania, di cui 69 istituti Fraunhofer; 24.500 collaboratori dipendenti, soprattutto laureati in scienze naturali e ingegneria; 2,1 miliardi di euro di budget annuale per la ricerca, di cui 1,9 miliardi di euro in contratti di ricerca; più del 70% da contratti di ricerca con partner industriali e progetti co-finanziati; circa 30% di finanziamento di base regionale e statale: sono solo alcune delle cifre che spiegano il motivo per cui Fraunhofer Gesellschaft viene unanimanente riconosciuta come la più grande organizzazione di ricerca applicata in Europa.
Non deve quindi sorprendere il grande interesse che ha suscitato la scelta del Club Innoavzione ed Energia di Confindustria Udine di organizzare venerdì 17 marzo a palazzo Torriani, per la sua seconda riunione del Club Innovazione ed Energia, l’incontro dal titolo “Industria 4.0 per la PMI – Incontro con Fraunhofer, la più grande organizzazione di ricerca applicata in Europa”.
Ospite del Club è stata infatti Fraunhofer Italia, prima società affiliata della Fraunhofer-Gesellschaft, Fraunhofer Italia è un’organizzazione di ricerca no-profit, senza scopo di lucro. Come tale collabora con l’industria per promuovere una ricerca che generi vantaggi per l’intera società.
“Il fine dell’incontro – ha evidenziato Alessandra Sangoi, vice-presidente di Confindustria Udine delegato alla Piccola Impresa con delega a Innovazione, Ricerca, Università e Parchi Scientifici – è quello di offrire un’ulteriore possibilità di ricerca applicata, sviluppo e innovazione alle piccole e medie imprese del territorio. A tale riguardo, la nostra Associazione vuole svolgere un ruolo di ‘broker informativo’ mettendo le aziende a contatto con i più avanzati centri di ricerca, indipendentemente dalla loro ubicazione geografica. Non è un caso che questa riunione – ha proseguito Alessandra Sangoi – arrivi a poche settimane da un’altra importante iniziativa del Club che ha visto una numerosa delegazione di imprenditori aderenti a Confindustria Udine interfacciarsi a Bergamo con il Consorzio Intellimech, con i parchi scientifici Kilometro Rosso e Point e con altre importanti realtà lombarde della ricerca e dello sviluppo”.
“Occorre attrezzarsi e puntare su Industria 4.0, non facendosi intimorire. È una evoluzione, una rivoluzione dolce, non una frattura – ha precisato Sangoi - Dobbiamo giocare con decisione la partita di Industria 4.0, che è fondamentale per i destini del manifatturiero italiano, perché è la direzione verso cui sta evolvendo tutto il mondo industrializzato. Prima, però, le imprese devono essere consapevoli di cosa significa industria 4.0, digitalizzazione e modelli di business. Quindi devono riprogettare processi, prodotti e organizzazione con competenza. Come Confindustria Udine dobbiamo impegnarci per supportare, con le proprie competenze ed il network con cui collabora, il sistema produttivo verso uno sviluppo coerente con le specifiche esigenze aziendali”.
E’ seguita, quindi, la presentazione di Fraunhofer Gesellschaft e Fraunhofer Italia a cura di Michael Riedl, Vicedirettore Fraunhofer Italia.
Riedl ha sottolineato come la mission di Frauhofer Gesellschaft sia quella “di trasformare idee originali in innovazione, in collaborazione con le imprese, per il benessere della collettività e per il rafforzamento dell’economia nazionale ed europea”. Molteplici sono gli ambiti di ricerca di Fraunhofer. Solo per citarne alcuni: sanità e ambiente, mobilità e trasporti; comunicazione e conoscenza; energia e risorse; protezione e sicurezza; produzione e servizi.
Inaugurata nel settembre del 2010, Fraunhofer Italia supporta le aziende italiane nei loro progetti di ricerca e sviluppo, fornendo un servizio di intermediazione con la rete Fraunhofer in Germania. I focus di Fraunhofer Italia sono concentrati nello sviluppo delle tematiche “industria 4.0, con particolare riguardo alla settore della produzione, dell’edilizia e dei modelli di affari.
In particolare, come ha spiegato Walter Gasparetto, Researcher Fraunhofer Italia, Team “Automation & Mechatronics Engineering, Fraunhofer Italia promuove la digitalizzazione delle tecnologie di produzione attraverso due direttrici: da una parte, l’implementazione di soluzione d’automazione intelligente e di rete per processi di produzione industriale (reti distribuite di sensori/attuatori, sistemi di controllo, comunicazione interagente); dall’altra, l’applicazione di concetti quali ottimizzazione autonoma, autoconfigurazione, autodiagnosi, sia per singole componenti che per interi sistemi.
Cambiano anche i compiti e le opportunità per il lavoratore 4.0, che deve tener presente i cambiamenti determinati: 1) dall’applicazione della cognizione computerizzata per una maggiore qualità e produttività; 2) dall’applicazione di nuove forme di interazione uomo-macchina nell’ambito di concetti di cooperazione adattiva e robotica, con aspetti fondamentali quali robot cooperativi e soft-automation 3) dall’assistenza intelligente per dipendenti tramite dispositivi mobili e/o realtà aumentata.
Riccardo Brozzi, Researcher Fraunhofer Italia, Team “Business Model Engineering”, si è soffermato sulle sfide del mercato per le PMI italiane. “La collaborazione con le aziende è il pane quotidiano dei ricercatori Fraunhofer. L’obiettivo principale è ottenere dei risultati concreti ed immediatamente implementabili nella prassi quotidiana dell’azienda”.
Infine, per lo ‘Spazio azienda’, Andrea Lazzarini titolare della Ralc Italia srl, laboratorio di ricerca riconosciuto MIUR, ha portato degli esempi di applicazioni tecnologiche interconnesse nell’industria metalmeccanica per le quali sono utilizzabili sia gli incentivi del piano nazionale 4.0 sia il POR FESR varato dalla Regione Friuli Venezia Giulia.