In Friuli Venezia Giulia il 40% dell’acqua prelevata non arriva all’utenza finale. E quello della dispersione idrica è un problema che attende da anni soluzioni adeguate. Se ne è discusso, proponendo un approccio legato alle nuove tecnologie, a palazzo Torriani lunedì 28 novembre, in un convegno organizzato da Confindustria Udine e dalla rete d’impresa Together for Tomorrow (T4T), unitamente all’università degli studi di Udine, cui ha partecipato, tra gli altri, l'assessore regionale all'Ambiente e all'Energia del Friuli Venezia Giulia Sara Vito.
Al centro della riflessione ospitata in Confindustria Udine, aperta dall’indirizzo di saluto di Gian Paolo Martin, che presiede la sezione dei Materiali di Costruzione del Gruppo Costruzioni Edilizie di Confindustria Udine, sono stati i prodotti plastici rinforzati in fibra di vetro (Prfv) legati al ciclo delle acque. Le tubazioni in vetroresina, infatti, rappresentano una soluzione alternativa e superiore rispetto ai materiali tradizionali (acciaio, ghisa, polietilene, Pvc e cemento) per durata nel tempo, maneggevolezza, rapidità d’installazione e caratteristiche idrauliche. Le realtà produttive della nostra regione hanno sviluppato una grande professionalità in questo campo e la rete d’impresa Together for Tomorrow è un esempio di aggregazione riuscita fra aziende dello stesso settore che utilizzano la medesima materia prima, la vetroresina appunto, realizzando prodotti diversi e spesso complementari.
Di un “risveglio” del mercato dei materiali da costruzione legato ai concetti di sostenibilità ambientale e del loro potenziale riciclo ha parlato proprio Martin. “Fino a qualche anno fa – ha spiegato – prezzo e prestazioni facevano la differenza, oggi invece i materiali da costruzione devono rispondere anche e soprattutto a queste caratteristiche di sostenibilità”.
Nell’occasione, dunque, che fa seguito a un seminario sul medesimo tema ospitato da Confindustria Udine nel febbraio di quest’anno, sono state illustrate le metodologie costruttive e le esperienze applicative dei prodotti rinforzati in fibra di vetro legati al ciclo delle acque.
"Abbiamo un patrimonio pubblico di infrastrutture civili che necessitano di interventi, sul quale è indispensabile investire anche in termini di innovazione e di ricerca" ha evidenziato l’assessore regionale Sara Vito che, sullo specifico punto oggetto del convegno, ha altresì sottolineato l'importanza di capire se questo materiale, la vetroresina, può essere adatto all'ambito delle acque "che nella nostra regione è un tema di grande interesse".
L’assessore Vito ha poi ricordato la recente norma regionale istitutiva dell'Autorità Unica per i Servizi Idrici e i Rifiuti (AUSIR) "che ha avuto l'ambizione - ha chiarito - di organizzare le funzioni relative al servizio idrico integrato e al servizio della gestione integrata dei rifiuti urbani rivedendone la governance pubblica pensando a un unico ambito territoriale di riferimento regionale; in Friuli Venezia Giulia la situazione era diversificata e se per la parte relativa al servizio idrico esistevano le Consulte d'ambito, per i rifiuti non c'era nulla così abbiamo colmato un vuoto significativo che era presente nella nostra regione. È un importante passo avanti".
Sulle nuove tecniche di progettazione per Pfvr si sono soffermati Francesco De Bona (docente Università di Udine) e tra gli altri Manuela Buttazzi (progettista senior M.M. grigliati Srl), Roberto Peresson (M.M. grigliati Srl), Fabrizio Casasola (Rete T4T)che si è soffermato sulla offerta della reta d’impresa Togheter for Tomorrow.