Inaugurata oggi nella Torre di Santa Maria l’esposizione “OH! Viaggio nel mondo del legno arredo”

UDINE, 28 febbraio 2025 - Confindustria Udine, Associazione Archimede e Domenico Taverna e Vetrina dell’Ingegno hanno inaugurato oggi, nella torre di Santa Maria, l’esposizione “OH! Viaggio nel mondo del legno arredo”. Dopo la mostra dedicata all’edilizia e ai materiali da costruzione, questa esposizione incentrata sul legno arredo è il secondo capitolo della storia dell’industria friulana che viene raccontata nella restaurata Torre di Santa Maria all’interno della sua Vetrina dell’Ingegno.  

Al taglio del nastro sono intervenuti, tra gli altri, Luigino Pozzo, presidente di Confindustria Udine Sergio Emidio Bini, assessore alle Attività produttive e al Turismo della Regione FVG, Alessandro Venanzi, vicesindaco del Comune di Udine, Alessandro Fantoni, capogruppo Legno, Mobile e Sedia di Confindustria Udine, Piero Petrucco, presidente della Commissione Cultura di Confindustria Udine, Sabrina Tonutti, curatrice dell’esposizione, Alessandro Verona, progettista del restauro della Torre di Santa Maria, e Claudio Feltrin, presidente di Federlegno Arredo.  

Il presidente di Confindustria Udine Luigino Pozzo ha sottolineato il fatto che la Torre di Santa Maria “è già diventata in poco più di due anni dalla sua riqualificazione un punto di riferimento del territorio, all’insegna della cultura, della formazione, dell’innovazione e del progresso. Nel solo 2024, infatti, ha ospitato oltre 90 eventi e accolto più di duemila visitatori. Questo è di per sé un grande successo per la nostra Associazione. Anche la Vetrina dell’ingegno, con la rinnovata esposizione dedicata al settore del legno-arredo, non si limita ad essere la sintesi di un glorioso passato, ma ha la dichiarata ambizione di rappresentare uno stimolo per continuare ad intraprendere in modo innovativo. Quello che qui si può toccare con mano testimonia di sicuro la centralità dell’impresa e del lavoro nel nostro territorio. È stato così. È ancora così. Per il bene di questo territorio è opportuno che continui ad esserlo. Un patrimonio che va evidenziato, soprattutto ai giovani, e va continuamente alimentato, in primis da parte nostra, ma anche con il sostegno delle istituzioni, per continuare ad assicurare al territorio crescita economica, sociale e culturale”. 

“Sembrerebbe un ragionamento scontato – ha proseguito Pozzo - ma non lo è affatto. Quello che abbiamo di fronte, infatti, rischia di essere un periodo di deindustrializzazione. Lo dico come monito e con termini adatti a questo contesto: l’Europa non deve diventare il museo dell’industria! Così come la Vetrina dell’ingegno non vuole essere la testimonianza statica del bel tempo che fu, ma intende guardare al futuro, come costante e dinamico stimolo affinché l’innovazione sia prioritaria per la competitività del nostro sistema produttivo, allo stesso modo dobbiamo adoperarci affinché le difficoltà che il presente ci sta mettendo di fronte si trasformino in opportunità di cambiamento. Abbiamo bisogno come non mai di una concreta politica industriale europea. Gli industriali di tutta l’Europa, in modo unitario, hanno il dovere di far comprendere a tutti i capi di governo che è arrivato il momento di prendere decisioni vitali per il sistema industriale. Dopo le ripetute crisi già attraversate negli ultimi anni, ora da una guerra militare stiamo passando a una guerra economica. Dalla presidenza Trump è suonata per noi una sveglia. Tocca noi, adesso, svegliarci. Tocca a noi reagire. In questo repentino passaggio dall’era della globalizzazione a quella della post globalizzazione, la nostra industria oggettivamente non è pronta. Non può essere pronta se non è accompagnata da politiche industriali di livello europeo adeguate alla gravità della situazione e alla necessità di muoversi in modo rapido, senza cedere ad autolesionistiche derive ideologiche o libri dei sogni, tipo Green deal prima maniera”.

Cosa serve? “Ci serve prima di tutto una politica energetica – ha aggiunto Pozzo -, ovviamente con soluzioni tecnologiche a salvaguardia dell’ambiente. I costi dell’energia sono insostenibili per le imprese italiane, oltre che per le famiglie, 50/60 % più alte rispetto alla media Europea. Dobbiamo spingere maggiormente sugli investimenti per l’innovazione, sia nelle scuole che nelle fabbriche. Abbiamo solo una via di uscita, la produzione di prodotti tecnologici. Serve, in Italia, anche una grande riflessione sul costo del lavoro. Noi lanceremo un’indagine per capire – anche nei confronti degli altri Paesi europei – cosa si possa fare per invertire un trend che presenta oneri troppo alti per le imprese e stipendi netti troppo bassi per i nostri dipendenti. Mancano poi diverse competenze, la tecnologia ha aumentato il divario rispetto ai nostri programmi scolastici. Stiamo decisamente recuperando, ma non basta, puntiamo in modo deciso sulla specializzazione con la formula 4 + 2 e le università. A Udine abbiamo un’ottima Università. Insomma, siamo davanti a uno snodo storico cruciale, che mette a rischio la tenuta della nostra industria e, ed assieme all’industria, un intero sistema sociale. Parliamo di creazione di ricchezza per il Paese, ma anche e soprattutto di posti di lavoro, redditi familiari. Parliamo della vita delle persone e di coesione sociale”.

“Ci chiediamo: è stato recepito tutto questo dal sistema Paese? Noi nell’industria – ha concluso il presidente Pozzo - la sveglia l’abbiamo sentita. C’è qualcuno, in Europa, dove si decide, che l’ha sentita come l’abbiamo sentita noi? Certo, noi imprenditori siamo per natura ottimisti. E non dimentichiamo che le istituzioni hanno già saputo intervenire nei momenti cruciali. Penso, per rimanere a tempi recenti, alla pandemia, noi in Friuli al terremoto. Adesso siamo di fronte a una nuova e urgente sfida, quella della post globalizzazione, bisogna affrontarla insieme, sapendo fare ognuno la sua parte, con lavoro e sacrificio. Non vogliamo sicuramente che la nostra Europa, da sempre riferimento di sviluppo tecnologico, corra il rischio di diventare un museo industriale”.

Dopo l’intervento dell’assessore regionale Sergio Emidio Bini (dichiarazioni via Agenzia regione cronache) e il saluto del Comune di Udine, portato dal vicesindaco Alessandro Venanzi, è stato Alessandro Fantoni, capogruppo Legno, Mobile e Sedia di Confindustria Udine, a ricordare come “la filiera del legno-arredo rappresenta il secondo settore industriale per fatturato, export ed occupazione sia a livello provinciale che regionale. La Torre di Santa Maria, durante tutto il 2025 e parte del 2026, sarà lo splendido palcoscenico in cui la storia del saper fare design della nostra provincia prende vita. Lo scopo non è solo di raccontare la storia, ma soprattutto quello di ispirare le nuove generazioni, stimolandole ad affacciarsi alla filiera del legno, che non è più solo quella del fare artigianale, ma ricca di tecnologia, di fisica, di chimica, di confronto con architetti, project manager e committenti sempre più attenti agli aspetti progettuali”. Fantoni ha altresì parlato del percorso di crescita intrapreso dal comparto, “reso possibile dalla continua automazione dei processi produttivi e dalla parallela crescita delle professionalità degli operatori, che godono nel territorio di un importante supporto dagli istituti tecnici e di formazione”. Il capogruppo Legno, Mobile e Sedia di Confindustria Udine ha inoltre ringraziato le aziende del comparto che hanno contribuito alla realizzazione della mostra stessa: Calligaris, Ethon, Fantoni, Frag, Fratelli Vidoni, Gervasoni, Inocram, La Cividina, La.so.le Est, Lacon, Legnolandia, Linea Fabbrica, Montbel, Moroso, Patt, Pedrali, Potocco, Snaidero, Tonon e Torre.

Per Piero Petrucco, presidente della Commissione Cultura di Confindustria Udine, “l’idea alla base della Vetrina dell’Ingegno – ha evidenziato Piero Petrucco - è offrire alle imprese di Confindustria Udine la possibilità di raccontare la loro storia e le attività svolte a un pubblico di non addetti ai lavori. Il progetto prevede negli anni a venire l’esposizione, a rotazione, di tutti i dodici settori merceologici dell’Associazione. Abbiamo iniziato con l’edilizia e i materiali da costruzione, ora proseguiamo con il Legno-Arredo e continueremo su questa strada. Si tratta di un’occasione preziosa per aprirci alla città, per farci conoscere, per valorizzare la memoria del nostro patrimonio industriale, ricco di storie di ingegno, di creatività e di capacità professionali non sempre conosciute nonostante siano state capaci di lasciare un’impronta sul territorio. Il nostro auspicio è che molti giovani possano, attraverso questo progetto, scoprire la ricchezza delle esperienze del mondo friulano delle imprese”.

 

“Sono felice di essere qui oggi e portarvi il saluto e il sostegno di tutta la filiera che rappresento e che rappresentiamo. Il legno-arredo è una delle eccellenze del nostro Paese, un settore strategico che porta il Made in Italy nel mondo - ha dichiarato il presidente di Federlegno Arredo, Claudio Feltrin -. Ma il legno-arredo è anche espressione di storia, di mestieri, di artigianalità, di passato che sa ben dialogare con l’innovazione e il futuro. E iniziative come questa sono indispensabili per raccontare le nostre radici, avvicinare i più giovani al settore e definire insieme il percorso che dobbiamo intraprendere. Il legno-arredo ha nella vostra regione una delle punte di diamante, un territorio che ha saputo interpretare l’evoluzione del legno-arredo al meglio, risultando oggi la terza regione della filiera con un fatturato di circa 4,9 miliardi di euro e un valore delle esportazioni che nel 2023 ha raggiunto i 2,2 miliardi di euro (dati Centro Studi FederlegnoArredo). Dopo Pordenone è Udine la provincia che, per la filiera, esporta di più a livello regionale; mentre per l’export legno è Udine ad aggiudicarsi il primato”.

“Risultati resi possibili – ha proseguito Feltrin - grazie alla lungimiranza e all’impegno di voi imprenditori, che insieme alle istituzioni e al sistema confindustriale sapete fare rete e farvi portatori di valori economici e sociali. In occasioni come questa è infatti doveroso ribadire quanto la memoria storica sia fondamentale per il futuro del nostro sistema industriale. Senza la conoscenza e il rispetto delle radici del nostro saper fare, non possiamo costruire il futuro. È proprio dalla tradizione che nascono le innovazioni più solide e durature, capaci di mantenere l’Italia ai vertici del settore".

 

L’ESPOSIZIONE

Venendo all’esposizione vera e propria, illustrata dall’antropologa Sabrina Tonutti, curatrice dell’allestimento, essa mette in mostra con un taglio non specialistico, ma evocativo, con lo scopo principale di valorizzare questo patrimonio del territorio, i temi e contenuti relativi alla prima parte della filiera del legno (sfruttamento delle risorse forestali regionali, storia dell’esbosco, tradizione della lavorazione del legno, innovazione tecnologica) e dell’arredo (storia delle attività produttive, design, sostenibilità).

Il percorso espositivo sia in lingua italiana che in lingua inglese, ha ricordato Tonutti, si articola su sei piani. Al piano terra, accanto al percorso espositivo permanente, con la timeline delle attività produttive del territorio, alla presentazione dell’Associazione Culturale Archimede e Domenico Taverna, trovano ora posto anche il corner del Premio Compasso d’oro dell’ADI (in collaborazione con l’Associazione Design Industriale, Delegazione del FVG) e il nucleo dello storico mobilificio Antonio Volpe.

Saliti con l’ascensore, il quinto piano, panoramico, l’ultimo in alto della Torre, segna poi l’inizio del percorso espositivo temporaneo dedicato al Legno arredo, che i visitatori percorreranno scendendo. Questo spazio, intitolato “Panorami sonori” è stato pensato per accogliere i visitatori con un abbraccio sensoriale: il panorama sulla città, il video d’ambiente per trasportarli nella dimensione magica delle foreste, una postazione olfattiva, una postazione storico-auditiva e la possibilità di accomodarsi sulle sedute in esposizione, circondati da una installazione naturale-minimalista.

La visita prosegue, quindi, al quarto piano, dove con i contenuti del progetto “I sensi del legno” si entra nel vivo del tema. Grazie ai video, agli oggetti e ai materiali in esposizione, unitamente ai contenuti dei monitor i visitatori vengono introdotti ai temi storici e attuali relativi alle attività di esbosco, alle trasformazioni del legno nel solco della tradizione del nostro territorio e alla luce delle ultime tecnologie delle nostre aziende. Altra tappa sensoriale: una singolare postazione tattile naturale-artificiale. A questo piano viene pure esposto il nucleo del progetto “I sensi del legno” – di cui sono partner Cluster Legno Arredo Casa FVG, Centro Ricerche Fantoni, Legno Servizi, Museimpresa, e Museo Etnografico del Friuli-Civici Musei di Udine - che ha ricevuto il supporto della Regione FVG – Bando storico-etnografico 2023.

Al terzo piano la sezione “Mindfulness”, un invito ai visitatori a fermarsi, ascoltare e osservare, con presenza mentale, consapevolezza, attenzione. Per comprendere i temi salienti che animano il settore (la responsabilità, la sostenibilità ambientale, lo sviluppo tecnologico), per cogliere la bellezza di dettagli, pratiche e materiali, nella produzione di “cose belle che piacciono al mondo”, per apprezzare i virtuosismi di fabbriche in cui industria e artigianato coesistono.

Al secondo piano, con la sezione “C’era una volta”, ci si potrà immergere nel racconto della storia di questo settore, dai primi sviluppi della lavorazione proto-industriale del legno nell’Ottocento, passando per l’esordio del design industriale, fino all’attuale dimensione internazionale delle aziende dell’arredo, i cui prodotti, vere icone di bellezza, raggiungono ogni angolo del mondo.

Infine, il primo piano, con la sezione “Volti e voci”, è dedicato alla visione di videointerviste di testimoni del settore, attivate attraverso un dispositivo ludico. Inoltre, ha sottolineato Sabrina Tonutti, è possibile ancora visionare le videointerviste del settore protagonista della mostra precedente, dedicata a Edilizia e materiali da costruzione.

L’allestimento museale, curato da Alessandro Verona, valorizza il contenitore ideato e progettato per ospitare la storia di Confindustria e le Temporanee Tematiche. “La Vetrina dell’ingegno – ha affermato l’architetto Verona - è stata ideata oltre che come spazio museale, come una infrastruttura predisposta per veicolare contenuti e attività. L’ allestimento della seconda esposizione ha dimostrato che progetto di architettura e realizzazione sono riusciti nelle ambizioni e propositi iniziali rappresentando un unicum nel panorama internazionale. La storia, l’architettura e il design vivono di continue interpretazioni, come si può apprezzare dal ricco apparato di contenuti materiali e digitali ospitati nel museo”.

L’esposizione è aperta al pubblico ogni sabato, dalle 15 alle 19. L’ingresso è gratuito.