In FVG la composizione della popolazione per età di lavoro è sempre più sbilanciata verso la fascia di età più anziana. Analizzando solamente gli ultimi cinque anni, se nel 2019, prima della pandemia, i lavoratori over 50 anni erano il 38,2% del totale, lo scorso anno la percentuale è salita al 41,8%. I lavoratori under 25 rappresentano solo il 5%, quelli della fascia di età 25-34 anni il 16,7%, i 35-49enni il 36,5% (questi ultimi nel 2019 erano il 40,8%).
Il tasso di occupazione (rapporto tra gli occupati e la corrispondente popolazione di riferimento) nella fascia di età 15-64 anni, pur attestandosi lo scorso anno su valori record, 68,7% (nel 2019 era il 66,6%), e superiore al dato nazionale, 61,5%, rimane più basso a quello che si registra nel Nord Italia, 69,4%, Zona Euro, 70%, Austria, 74,1% e, soprattutto, Germania, 77,2%.
Il divario nel tasso di occupazione del FVG rispetto ad alcuni Paesi europei può essere quasi integralmente ricondotto alla componente femminile. Notevole è, infatti, sempre in FVG, la differenza del dato riferito ai maschi, 75,1% e alle femmine, 62,2% (in Germania maschi 80,8%, femmine 73,6%).
Nel dettaglio, il tasso di occupazione nella coorte 55-64 anni, sempre più importante a causa dell’allungamento della vita media e per le molte conseguenze che ciò ha principalmente sul sistema pensionistico e sul prolungamento della permanenza nel mercato del lavoro, è quello cresciuto maggiormente negli ultimi anni rispetto alle altre fasce di età. Lo scorso anno era pari al 62,1%, più alto rispetto a quello segnato in Austria, 57,3%, Francia, 58,4%, Spagna, 59,5%, ma ben inferiore a quello in Germania, 74,6%, Svezia, 78%, e Islanda, 81,2%.
Sulla dinamica descritta incidono le trasformazioni demografiche e sociali, dall’invecchiamento della popolazione, al posticipo dell’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani, sempre meno numerosi a causa del calo delle nascite, fino all’aumento dell’età pensionabile, che prolunga la permanenza nelle coorti più anziane.
In FVG al 1° gennaio 2023 i giovani di 18-34 anni erano poco meno di 200mila. Il peso sulla popolazione, il 16,2%, è in forte decremento: -25,5% rispetto al 2002, quando superavano le 250mila unità ed il peso era del 21,9% (-66 mila giovani dal 2002 al 2023). Nella UE27 il peso dei giovani 18-34 anni, sempre al 1° gennaio 2023, era del 19,6%.
Il commento del direttore generale di Confindustria Udine, Michele Nencioni: “L’invecchiamento della forza lavoro, meno incline al cambiamento, fattore chiave per competizione e innovazione, riduce le opportunità di crescita. Notoriamente, infatti, sono i giovani a mostrare maggiori abilità e desiderio a risolvere problemi e ad essere portatori di modelli di sviluppo nuovi e a generare idee più creative. Team più giovani sono portatori di innovazioni più dirompenti, capaci di introdurre punti di discontinuità rispetto al passato. L’andamento demografico, in conclusione, ha un forte impatto non solo sulle finanze pubbliche, ma anche sulla produttività e sulla competitività del sistema economico”.