“Eureka! Funziona! mira a sviluppare, sin dalla scuola primaria, le attività di orientamento alla cultura tecnica e scientifica, come già avviene in numerosi Paesi europei, quali Finlandia, Germania, Francia e Olanda. Lo svolgimento delle attività di invenzione e progettazione consente agli alunni coinvolti di integrare la teoria con la pratica, ma anche di stimolare lo spirito imprenditoriale, le capacità manuali, l'attitudine al lavoro di gruppo e la creatività. Quella di oggi è un'occasione per fare un’esperienza di sintesi dello spirito industriale: sguardo rivolto al futuro, intraprendenza e soprattutto coraggio di costruire materialmente le idee. Di più: quella di oggi, tutto sommato, è anche una piccola replica di quello che accade nelle nostre aziende: ovvero darsi la libertà di mettere a frutto le conoscenze acquisite per trasformare in prodotti le ambizioni più audaci”.
Parole di Davide Boeri, capogruppo delle Industrie Meccaniche di Confindustria Udine, intervenuto, questa mattina, a palazzo Torriani, alla premiazione dei migliori progetti di “Eureka! Funziona”, l’iniziativa ideata da Federmeccanica in collaborazione con il MIUR che Confindustria Udine, per la quarta volta, ha promosso nel territorio friulano coinvolgendo 175 alunni delle classi terze, quarte e quinte delle scuole primarie delle scuole primarie "Gianni Rodari" e "Divisione Alpina Julia" (Istituto Comprensivo I di Udine), “Edmondo De Amicis” (Istituto Comprensivo III di Udine), di Vedronza (Istituto Comprensivo di Tarcento) e “Ippolito Nievo” (Istituto Comprensivo “G. Carducci” di Lignano Sabbiadoro). Tutti istituti cui Mareschi Danieli ha tributato un plauso “per aver fatto sperimentare ai loro alunni una didattica nuova e orientata a far crescere le competenze di cui tutti avremo sempre più bisogno in futuro”.
Una gara per piccoli inventori, dunque, destinata ai bambini delle scuole elementari, i quali, partendo da un kit di materiale loro fornito, si sono cimentati nella costruzione di un giocattolo, avente per tema la meccanica, che doveva avere quale unica caratteristica vincolante quella di essere mobile. Il kit era quindi composto dei pezzi necessari per poter progettare e costruire un giocattolo che per muoversi utilizzi motorini, bulloni, assicelle di legno, eccetera.
In una competizione dove davvero alla fine tutti sono stati vincitori, la giuria, composta, oltre che da Davide Boeri, dalla responsabile Relazioni Industriali, Lavoro, Formazione ed Education di Confindustria Udine, Eva Pividori, dal professore dell’IT Malignani di Udine, Patrick Ridolfo, ha premiato come migliore invenzione, tra i 10 oggetti presentati, “Ferrari G.A.L.”, realizzata dagli alunni della classe V A della scuola primaria Divisione Alpina Julia dell’Istituto Comprensivo I di Udine.
Il giocattolo vincitore è una mega macchina pensata per bambini da 8 mesi in su che, inseguendo la vettura, hanno così la possibilità di imparare a gattonare. Come si legge dal diario di bordo redatto dai bambini del gruppo ‘l’abbiamo chiamata Ferrari G.A.L. perché è una Ferrari con le iniziali dei nostri nomi: Giulio, Alice e Lukas. Giulio ha assemblato i componenti della macchina, Alice ha scritto tutto il diario di bordo e Lukas ha ritagliato e dipinto i pezzi e poi tutti insieme abbiamo creato il volantino pubblicitario”.
La motivazione della giuria è stata la seguente: “Ottima presentazione, gruppo affiatato, giocattolo ben costruito attraverso un uso completo dei materiali. Con buone capacità di problem solving i bambini hanno dimostrato di far funzionare un gioco elaborato in maniera molto semplice ed efficace”.
Ai vincitori il vicepresidente vicario di Confindustria Udine Piero Petrucco, intervenuto alla cerimonia di premiazione assieme al direttore generale Michele Nencioni, ha consegnato un premio di 400 euro che potrà essere utilizzato per acquistare materiale didattico.
Menzioni speciali hanno ottenuto anche altri due giocattoli: Paxi Bersagliere, ideato dagli alunni della classe V A della scuola primaria di Vedronza (Istituto Comprensivo di Tarcento), e Spugna Matta, realizzato dalle classi III A e B della scuola primaria Rodari (Istituto Comprensivo I di Udine).
Tutti i partecipanti, cui è stata offerta nel corso della mattinata una merenda da Bouvard Italia spa di Fagagna, azienda associata a Confindustria Udine, hanno ricevuto anche un attestato di merito.
Ricordiamo che l’iniziativa rientra nell’ambito del più ampio progetto lanciato da Confindustria Udine nelle scuole di ogni ordine e grado della provincia per favorire la generazione di nuova imprenditorialità e far emergere i giovani talenti nascosti tra i banchi di scuola.
I punti cardine del progetto Eureka! Funziona! sono molteplici. A riassumerli è stato lo stesso Boeri: “Stimolare i ragazzi a capire il funzionamento delle cose che li circondano; coltivare il desiderio di costruire, utilizzando la fantasia e investendo in creatività, quindi innovando; fornire un’opportunità di applicare le conoscenze acquisite a scuola e quindi di sviluppare le competenze; sperimentare un approccio interdisciplinare delle conoscenze acquisite: mentre si fanno i calcoli necessari per il disegno tecnico, si deve descrivere nel diario cosa si sta facendo. E ancora: sviluppare competenze di team working, relazionali ed allo stesso tempo sviluppare il senso di responsabilità del proprio lavoro rispetto al gruppo ed al successo del lavoro del gruppo; fornire un’occasione in più alla scuola per praticare il cooperative learning e il learning by doing in alternativa alla tradizionale lezione frontale ed al trasferimento verbale delle conoscenze; fornire un’occasione ai ragazzi, che non faticano ad immaginarsi attori, esploratori o atleti, di sperimentare quanto possa essere divertente fare l’inventore o l’ingegnere; capire concretamente cosa significa realizzare un prodotto e quante e quali competenze servano; infine, capire meglio le proprie naturali predisposizioni e avere un’idea dei ruoli professionali necessari in azienda”.
“Ultimo, non in ordine di importanza – ha concluso Boeri -, un altro aspetto rilevante: bambini e bambine, maschi e femmine, hanno le medesime attitudini e gli stessi mezzi per realizzarle. Abbiamo bisogno, allo stesso modo, di ragazzi e ragazze STEM. Dobbiamo far sì che chi ha questi talenti possa coltivarli e possa farlo precocemente”.