Il Ministro Stefano Patuanelli ha presentato la settimana scorsa il Piano Nazionale Transizione 4.0 così come rivisto dalla bozza del disegno di Legge di bilancio 2021 approvata dal Consiglio dei Ministri del 16 novembre 2020.
Le modifiche apportate dal disegno di legge (art.184) al Piano Transizione 4.0 (credito d’imposta: beni strumentali, R&S&I, formazione 4.0) sono rappresentate nella presentazione del MISE e nel documento di approfondimento predisposto da Confindustria Udine di cui in allegato.
Nel documento di Confindustria Udine sono riassunti in tabella le nuove aliquote di agevolazione.
Si rileva che il Nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0 già presentato dal Stefano Patuanelli deve essere ancora approvato dal Parlamento.
Di seguito si riportano gli estratti su Transizione 4.0 dei recenti documenti di Confindustria sulla Manovra 2021.
Commento di Confindustria sulla manovra 2021 (estratto su Transizione4.0)
Nel complesso positive le misure destinate alla proroga e al rafforzamento degli incentivi 4.0, sostanzialmente in linea con le proposte di Confindustria. Tra le altre cose, si dispone la proroga di 2 anni (non 3 come da noi richiesto) del credito di imposta per gli investimenti in beni strumentali e beni 4.0, con alcuni interventi di potenziamento. Positivo il fatto che le nuove agevolazioni riguarderanno gli investimenti effettuati dal 16 novembre 2020. In questo contesto, positivi anche la proroga e il potenziamento del credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, nonché per i progetti di innovazione e green, in linea con quanto più volte richiesto da Confindustria.
Audizione parlamentare di Confindustria sulla manovra 2021 (estratto su Transizione4.0)
La crisi attuale, imponendo importanti vincoli alla liquidità, sta riducendo in modo drammatico i margini delle imprese per finanziare gli investimenti produttivi. A questi problemi si somma il peso dell’incertezza sulla durata della crisi sanitaria, che sta imponendo un rinvio degli investimenti già programmati anche della parte più finanziariamente solida del sistema industriale italiano. Proprio per questo, l’impianto delle misure per la transizione 4.0 contenute nel DDL potrebbe essere rafforzato ulteriormente, prolungandolo almeno per un triennio ed estendendo ai benefici 4.0 l’opzione della cedibilità del credito, sul modello seguito per il super bonus 110%. Sarà poi fondamentale, per tali misure, adottare i necessari chiarimenti interpretativi, in particolare sulle tipologie di beni agevolabili e sui profili di applicazione intertemporale.
In riferimento al credito d’imposta per investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione, è opportuno porre rimedio all’attuale esclusione dall’ambito di applicazione della misura delle attività svolte sulla base di commesse estere, come avviene in Paesi nostri competitor. È, inoltre, importante introdurre un sistema di penalty protection per evitare pesanti conseguenze, anche penali, a fronte di comportamenti non fraudolenti.
Condivisibile anche il rafforzamento del credito d’imposta per la formazione 4.0, con l’inclusione nella base di calcolo di ulteriori voci di spesa e l’estensione al 2022.
Per ulteriori informazioni sulle agevolazioni del Piano Transizione 4.0 e sui servizi associativi collegati le aziende interessate possono contattare l’Ufficio Innovazione, Franco Campagna, Tel. 0432 276202 – mail: innovazione@confindustria.ud.it .
Si riporta in allegato: