Agostino Pettarini, presidente di Pettarini srl di Manzano, è stato eletto all’unanimità nuovo capogruppo delle Industrie Metalmeccaniche di Confindustria Udine. Subentra a Roberto Siagri, che non ha inteso riproporre la propria candidatura. All’Assemblea è intervenuta anche la presidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli.
“Ringrazio i colleghi per la fiducia - sono state le prime parole da neo capogruppo di Pettarini -. Vengo da una famiglia che mi ha insegnato come dare sia più importante che ricevere. Per me questo significa, prima di tutto, ascoltare l’interlocutore, comprendendone esigenze e istanze. I temi da affrontare e su cui confrontarci sono tantissimi. Quanto prima riconvocherò il Gruppo per decidere assieme quali devono essere priorità ed argomenti da portare avanti per il bene di tutti”.
Dal canto suo, il capogruppo uscente Siagri ha ricordato di aver cercato, nel corso del suo mandato, di spingere nella direzione della inevitabile e ineludibile trasformazione digitale che precorre e permette la trasformazione dei modelli di business necessari al passaggio dall’economia del tangibile all’economia dell’intangibile che questa quarta rivoluzione industriale ci sta offrendo. Un passaggio necessario se si vuole aprire una nuova grande fase di crescita sostenibile dell’industria metalmeccanica e dell’industria in genere”. Altri temi affrontati sono stati anche quelli dell’internazionalizzazione, della formazione, della normativa sulla privacy e del contratto di categoria.
Un cenno all’andamento congiunturale del settore.
Il rallentamento dell’economia mondiale, i fattori geo-politici in Medio Oriente, la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina e l’avvicinarsi della Brexit producono effetti che alla lunga possono essere negativi per regioni come il FVG a forte vocazione esportatrice. Un capitolo specifico va dedicato alla Germania: la caduta produttiva metalmeccanica pari a 5 punti percentuali nell’arco di un anno si ripercuote inevitabilmente sulle dinamiche del comparto metalmeccanico friulano.
Questo quadro complessivo ha inciso pure sull’andamento dell’industria metalmeccanica della Provincia di Udine (quasi 25 mila addetti, il 51% degli addetti manifatturieri provinciali e il 39% degli addetti metalmeccanici regionali), che, sulla base delle elaborazioni dell’Ufficio Studi di Confindustria Udine, ha registrato, nei primi nove mesi del 2019, un calo produttivo del -3,3% (-1,8% nel primo trimestre, -3,8% nel secondo, -4,3% nel terzo) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’andamento è attribuibile soprattutto alla contrazione della domanda interna e degli investimenti.
Nel primo semestre 2019, rispetto allo stesso periodo del 2018, le esportazioni sono cresciute del +9,1% (+11,1% nel 2018), mentre le importazioni sono calate del -11,5%. Il risultato positivo delle vendite all’estero è stato ottenuto grazie al forte incremento registrato dal comparto dei Macchinari (+47,3%) e in parte delle Apparecchiature elettriche (+5,1%), solo parzialmente limato dal calo dei restanti settori, metallurgia (-7,1%), prodotti in metallo (-4,9%) e computer e prodotti elettronica (-7,9%).
I flussi diretti in Germania sono diminuiti dell’11%. Sempre nei primi sei mesi dell’anno in corso, il calo delle esportazioni metalmeccaniche verso Austria (-19,6%) è stato abbondantemente compensato dai flussi diretti negli Stati Uniti (+51,2%), Francia (+7%), Spagna (+18,1%), Cina (+33,3%), Algeria (+214,2%).
A livello previsionale, nei prossimi mesi non sono attese sostanziali modifiche del clima congiunturale che permane debole.