Matteo Di Giusto, amministratore di PF Group di Udine, è stato riconfermato capogruppo, delle imprese Tessili, dell’Abbigliamento, delle Calzature e Affini aderenti a Confindustria Udine.
“Siamo sicuramente un Gruppo molto eterogeneo - commenta Di Giusto -, ma, come ho già avuto modo di dire in passato, ciò non deve esser un punto di debolezza, ma un punto di forza. Mio compito resterà quello di trovare un minimo comune denominatore tra le anime nevralgiche del Gruppo Tessili: ovvero la moda, il facility management, il concept e design. Per fare squadra tra noi è però importante conoscersi: di conseguenza, come nel precedente biennio, continuerò a promuovere le riunioni itineranti di Gruppo in azienda”.
Di Giusto ha ricordato, nella sua relazione, come In Italia il settore tessile-moda, ha chiuso il 2018 con un fatturato in crescita del +2,1% (+2,3% nel 2017) e un export con il +2,8% (contro il +3,5% del 2017), registrando un aumento nelle vendite estere sia nel comparto a ‘monte’ della filiera (+1,1% il tessile) sia, soprattutto, in quello a ‘valle’ (+3,7% la moda). Nei primi nove mesi del 2019, secondo l’indagine svolta dal Centro Studi di Confindustria Moda, il fatturato ha però segnato una lieve flessione, -0,6%. La maggiore sofferenza si registra per le imprese tessili.
In Provincia di Udine l’intero comparto manifatturiero del tessile-abbigliamento, calzaturiero e pelletteria, che conta 1.537 addetti e 361 imprese, che rappresentano rispettivamente il 56% e il 51% del totale regionale, ha registrato nel 2018 e nel 2019 un andamento simile a quello nazionale.
Le esportazioni provinciali nel 2018 sono caratterizzate da una dicotomia tra articoli di abbigliamento cresciuti del +57,7% (da 14 a 23 milioni di euro) rispetto all’anno precedente, e prodotti tessili e articoli in pelle e calzature, calati rispettivamente del -3,5% (da 31 a 29 milioni di euro) e del -20% (da 27 a 22 milioni di euro).
Nel primo semestre 2019 le vendite all’estero sono aumentate del +121,7% per il comparto degli articoli di abbigliamento e diminuite del -2,2 % per i prodotti tessili e del -19% per gli articoli in pelle e calzature.
Tra i destinatari dell’intero marco settore, al primo posto Stati Uniti, seguiti da Cina, Germania e Francia.