Italia ai vertici per fisco su salari

Secondo il rapporto dell’Ocse “Taxing wages 2019” in Italia un lavoratore standard single e senza figli a carico è sottoposto a un cuneo fiscale del 47,9%. La percentuale è composta per il 16,7% di imposte personali e per il 31,2% di contributi previdenziali che ricadono in parte sul lavoratore, 7,2% e in parte sul datore di lavoro, 24% (quest'ultima è la quarta percentuale più alta dell'OCSE, alle spalle di Francia ,26,5%, Repubblica Ceca ,25,4%, ed Estonia,25,3%. Si tratta del terzo cuneo fiscale più alto tra i 34 paesi dell’area Ocse (media 36,1%), dopo il Belgio (52,7%) e la Germania (49,5%).

La situazione cambia di poco nel caso di una famiglia con due figli: il cuneo fiscale in Italia si attesta al 39,1%, al secondo posto dietro la Francia,39,4% (media Ocse 26,6%)

Secondo il Centro Studi di Confindustria, su una retribuzione netta di mille euro per un lavoratore, il costo reale per un imprenditore è di 1.828 euro. Su un salario maggiore di 3mila euro netti mensili, l’esborso per il datore arriva a 7.311 euro.

            Costo per azienda in base alla retribuzione netta percepita da un lavoratore (valori mensili in euro)

* IRPEF calcolata su 13 mensilità di retribuzione lorda mensile; "bonus 80€" non incluso.

** Contributi INPS per imprese con oltre 50 addetti, contributi INAIL e quota TFR.

Elaborazione Centro Studi Confindustria.